La trasversalità del progetto myWorld.

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La trasversalità del progetto myWorld.

Quando un fenomeno è in grado di attraversare tempi e spazi eterogenei, avvalendosi di una certa versatilità, possiede la caratteristica della trasversalità. Si intende, cioè, un fenomeno atto a rendere contemporanei valori, obiettivi e protagonisti dell’arco spazio-temporale in cui si verifica, non svilendosi mai ad evento anacronistico. In effetti, ciò che si dichiara capace di oltrepassare i limiti del convenzionalmente posto come specifico di una data epoca, è di fatto qualcosa che supera l’ostracismo del convenzionale e si affida, piuttosto, all’originalità del sempre nuovo, in quanto capace di adattarsi ad ogni momento storico-sociale successivo.
Laddove, poi, il fenomeno riesca anche a promuovere elementi valoriali che sappiano progressivamente superare le barriere del già visto, esso spiccherà come traduzione dei cambiamenti sociali, dando visibilità a fini ed obiettivi coerenti col divenire del contesto spazio-temporale in cui opera.
E, dunque, la capacità dell’uomo di avvalersi della propria coscienza come strumento di analisi socio-culturale, farà sì che un nuovo modo di pensare diventi la vera missione dell’uomo creativo. Perché, la creatività altro non è che “pensare a pensare”, migliorando le condizioni umane, grazie ad una visione più critica ed oculata della realtà.
Stando così le cose, coloro i quali riescono a visualizzare elementi di novità in conformità con un criterio di miglioramento delle condizioni sociali in generale (comprendendo in questa accezione ogni tipo di aspetto culturale, economico, politico, etc.) assurgono alla loro strabiliante capacità dell’essere, per così dire, “folli”.
C’è, in tutto questo, un’avvisaglia di alternativa all’ovvio, a ciò che si ripete, a tutto quel che richiama un attaccamento a quel che è sempre stato e che, a volte, resta stantìo entro connotazioni di uno sviluppo che non è evoluzione, ma piuttosto un triste ripetersi di percorsi generazionali malgrado non più avvezzi a fare come si faceva un tempo. D’altronde, il cambiamento d’epoca è per antonomasia una grande variazione di stili, sebbene spesso prenda spunto dai principi del passato.
Essere capaci di attraversare il mondo è come tirare una lunga diagonale, la quale incrocerà tante altre linee parallele o perpendicolari fra loro, intersecantesi per tessere la trama della storia.
Qualunque fenomeno trasversale incrocia paradigmi sociali, economici, culturali, politici, penetrandovi all’interno come elemento di novità, ma non per questo di scombussolamento. Si scuote un po’ il sistema e lo si amalgama progressivamente.
La trasversalità è la quintessenza del progetto myWorld. Questo nasce da una vigorosa lungimiranza derivante dalla capacità di cavalcare l’onda del cambiamento di usi ed abitudini delle persone in tutto il mondo.
L’avvedutezza d’osservazione del cultore del progetto consiste nel partire da un’osservazione attenta delle esigenze del mercato e nell’elaborare un pensiero, per così dire, “estroso” circa un ideale di variazione dello status quo.
Esso coinvolge persone delle più svariate età ed esperienze; attività commerciali dei più diversi settori; luoghi geografici completamente agli antipodi; filosofie di vita differenti. Ciò nonostante, il progetto myWorld intesse rapporti dalla profonda travatura e fa sì che quella linea diagonale tenda all’infinito verso l’alto.
L’originalità consiste nel fotografare l’esistente per affrontare una crisi che rifiuta l’immobilismo e dà visione di un oltre. Bisogna superare lo spaesamento indotto dalla rassegnazione dell’ignoto e prendere le redini del proprio progetto di vita. Bisogna prendere di petto i valori che man mano costituiscono la struttura sociale del momento e fare in modo che li si condivida scandendo la minore conflittualità possibile. Praticamente, bisogna evitare il collasso della mancata promessa del futuro e riflettere sulla imprevedibilità dello stesso, muovendosi comunque con entusiasmo. Una voglia di fare che venga suffragata dal dialogo trasversale, per l’appunto, che coinvolga differenti attori e disegni sul futuro.
Di solito ci si innamora delle cose in fase di sviluppo (e non di quelle già pronte da usare), in quanto se ne vedono le connotazioni che, man mano, somiglieranno sempre più al sogno di esse. Non a caso, ciò che rende “erotico” il futuro è lo scopo. Se non si hanno degli scopi, viene meno il perché personale dell’essere-nel-mondo. Dunque, ognuno si muove in virtù di un futuro che lo attrae, perché il futuro fa balenare degli obiettivi da raggiungere e, di conseguenza, muove.
Ecco in che senso il concetto di movimento penetra nell’essenza del progetto Cashback World, definendolo in divenire: si fa grazie al movimento. È così che il fenomeno myWorld deduca il suo successo dalla costante adattabilità a contesti differenti e diventa fascinoso.
Sembrerebbe quasi un “effetto delirante”, questo della versatilità del progetto, quasi a significare una difficile aderenza alla realtà. Ma, ogni nuovo pensiero, ciò che fa la differenza e segna il cambiamento, è sempre una forma di “pensiero delirante”. Si tratta, cioè, dell’effetto esplosivo di un’osservazione tanto attenta quanto consapevole di ciò di cui le persone hanno bisogno e che, spesso, sembra travalicare le regole del conformismo sol perché vede oltre. Il mutamento è proprio un nuovo modo di pensare, di elaborare idee, di osservare il mondo circostante.
Il concetto di fondo è che non ci si debba affossare sulle cosiddette passioni tristi, no! Al contrario, si devono inaugurare nuovi valori sociali che consentano di annunciare un futuro svecchiato da canoni prestabiliti.
Naturalmente, sarà poi la risonanza emotiva che le parole e i gesti producono in ciascuno a far sì che ci si renda conto dell’effetto che fanno quelle parole e quei gesti. In sostanza, il futuro è appannaggio di tutti ed occorre costruirlo proprio grazie a scelte giuste, per le quali conoscere è la base per scegliere, perché se non si sa niente si sceglie a caso. E siccome la conoscenza è la condizione per scegliere, ciò consente di essere felici in un altalenarsi di momenti e movimenti, che rendendo tutti più colti, fanno anche molto più liberi!

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